giovedì, febbraio 26, 2009

VENERDI 27 FEBBRAIO LIVE @ T.P.O. BOLOGNA


IDENTITA SEGRETE?DISTRUGGI IL NEMICO

PER CHIUNQUE NON AVESSE CAPITO CHI SIA IL POVERO SFIGATO CHE INSULTA
http://img9.imageshack.us/my.php?image=idiota.jpg
LA FOTO GIA OVVIAMENTE PARLA DA SOLA.

Pesce dalla testa trasparente…? Macropinna microstoma

Questo pescione marino, abitante delle grandi profondità, fa in effetti un po’ impressione, con la sua testa trasparente…e il resto del corpo scuro, normale.
Il suo nome è Macropinna microstoma ed è stato studiato in questi ultimi anni dal Monterey Bay Aquarium Research Institute.

Grazie agli occhi tubulari il pesce riesce a raccogliere molta luce e ha sviluppato una sorta di “vista a tunnel” che gli permette di sopravvivere anche nell’oscurità degli abissi oceanici.


Il pesciolino dalla testa trasparente su Yahoo! Video

martedì, febbraio 24, 2009

LE GRAN FESTIVAL DEL NOSTRO COMUNE

Rai e Mediaset: centralità anti Sky
Chi vince ha sempre ragione, e a noi non resta che cercare le ragioni di questa vittoria. Si è parlato molto di contaminazione (ieri al Tg1 dotta disquisizione fra Bonolis e il prof. Giorgino) e forse è il caso di capire in cosa consista questa conclamata ibridazione. Molti giornali hanno titolato «Raiset», quasi che la costruzione di questo Festival sia stata organizzata con la complicità di Mediaset («prestito» concordato del conduttore, Maria De Filippi, blanda contro programmazione, ecc). Diciamo che Rai e Mediaset avevano interesse a ribadire, alla luce del sole, la centralità della tv generalista nel nostro sistema mediatico. Se hanno unito le forze, lo hanno fatto per combattere l'offerta tematica di Sky che non potrà mai raggiungere le audience straordinarie dei grandi eventi.
Bonolis aveva tra le mani un corpo agonizzante. Per dargli ossigeno ha provveduto a due importanti raid linguistici. Trasformare la platea catatonica dell'Ariston in una discoteca per trasferire al pubblico di casa l'immagine di vitalità, di festa, di divertimento: se vuoi che gli altri si divertano devi essere tu il primo a dire che ti diverti. Poi c'era la cerimonia delle quattro serate, Bonolis le ha trasformate secondo i canoni dominanti del talent show. Sanremo sembrava «Amici»: ha ospitato la dark lady di «Amici», ha convogliato il pubblico di «Amici», ha agevolato la vittoria di un cantante di «Amici». Curioso che il Foglio sia stato l'unico giornale che ne abbia previsto in anticipo la vittoria. Le iniezioni del modello talent show (l'unico modo oggi di vedere, e sentire, la musica in tv) hanno permesso anche a vecchie glorie come Albano, Lavezzi, Leali, Paoli, Vanoni, la PFM, Pupo, Pravo di rivivere una o più serate di gloria.
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A questo punto è facile parlare di «bonolizzazione» del Festival (contando, per alcuni, sul cambio di vocali), chiarendo però che dinamizzare il palco e la platea dell'Ariston non è facile. Nel recente passato non ci sono riusciti presentatori come Carrà, Ventura, Panariello, Chiambretti e, ovviamente, Baudo. Con Bonolis ha vinto Lucio Presta che ha imposto i suoi uomini nei posti chiave; il che vuol dire che Sanremo è stato sfilato dalle mani di un altro produttore famoso, Bibi Ballandi. I dirigenti della Rai erano in prima fila, felici e contenti. Ma, a parte i bravissimi tecnici, la verità è che la Rai sta ormai appaltando tutto. Persino le idee, persino la sua sopravvivenza.
Aldo Grasso

giovedì, febbraio 19, 2009

LUCA ERA GAY!!!!

Beh che dire... Elio è sempre Elio...

mercoledì, febbraio 18, 2009

SONDAGGIO: nano l'esteta si fa la ceretta ai glutei?

se notate bene nella prima foto a nostra disposizione, il gentil nano fa bella mostra delle sue sinuose cosce e si può intravedere un po' di peluria (sebbene modesta):


ma nella seconda diapositiva, il nostro spregiudicato mostra orgoglioso (alle spalle di un ingenuo malcapitato che innocentemente si stava ritraendo gaio e sereno in foto), il suo deretano privo del minimo accenno di un crine.
che si sia dato alla ceretta e alla cura del corpo? il dibattito è aperto.

martedì, febbraio 17, 2009

Facebook VS Privacy


Fino a qualche giorno fa il TOS (Term Of Service) di Facebook diceva che, una volta cancellato un account tutti i diritti del social network sui contenuti caricati da quell’utente cessavano. Non è più cosi.

D’ora in avanti qualsiasi cosa carichiamo su Facebook, può essere utilizzata da quest’ultimo in qualsiasi modo, per sempre. E anche nel caso di cancellazione dell’account da parte dell’utente Facebook continuerà a detenere diritti sui contenuti.

Il nuovo TOS recita cosi:

You hereby grant Facebook an irrevocable, perpetual, non-exclusive, transferable, fully paid, worldwide license (with the right to sublicense) to (a) use, copy, publish, stream, store, retain, publicly perform or display, transmit, scan, reformat, modify, edit, frame, translate, excerpt, adapt, create derivative works and distribute (through multiple tiers), any User Content you (i) Post on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof subject only to your privacy settings or (ii) enable a user to Post, including by offering a Share Link on your website and (b) to use your name, likeness and image for any purpose, including commercial or advertising, each of (a) and (b) on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof.

Sono sparite due righe dove era scritto:

“You may remove your User Content from the Site at any time. If you choose to remove your User Content, the license granted above will automatically expire, however you acknowledge that the Company may retain archived copies of your User Content.”

Quindi d’ora in avanti attenzione a ciò che caricate, perché diventa di fatto proprietà di Facebook. Per chi volesse, a questa pagina è disponibile il vecchio TOS.

Le già pesanti condizioni imposte da Facebook, si aggravano notevolmente: quanti utenti, dei 175 milioni che stando agli ultimi dati caricano in media 850 milioni di foto e oltre 5 milioni di video al mese, rivendicheranno la propria privacy? Quanti invece continueranno come se nulla fosse?

Fonte: appuntidigitali.it

venerdì, febbraio 13, 2009

CHE FIGATA!GATSU è REALE!


BERSERK - The Black Swordsman (ENG Subtitles) from Led Production on Vimeo.

Baraka è un film documentario del 1992 diretto da Ron Fricke.

Il regista è stato in precedenza direttore della fotografia in Koyaanisqatsi, il primo film della trilogia qatsi di Godfrey Reggio.

Spesso paragonato proprio a Koyaanisqatsi, il soggetto di Baraka ha alcune somiglianze, incluse riprese di panorami, chiese, cerimonie religiose e città nella loro vita quotidiana, con i precedenti lavori svolti in collaborazione con Reggio.

Il film è stato girato in 152 luoghi di 24 paesi: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cambogia, Cina, Ecuador, Egitto, Francia, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Italia, Giappone, Kenya, Kuwait, Nepal, Polonia, Tanzania, Thailandia, Turchia, e Stati Uniti. Non contiene dialoghi.

Il titolo, Baraka, è una parola che significa "benedizione" in diverse lingue. Un seguito di Baraka, Samsara, è attualmente in produzione ed è atteso il suo rilascio per il 2009.

venerdì, febbraio 06, 2009

MALEDETTA DROGA!

giovedì, febbraio 05, 2009

Sinik



sempre un po di HH francofono...

La macchina a.... birra!



La Sierra Nevada, popolarissima ditta californiana (Chico) produttrice di birre, ha recentemente comprato un dispositivo chiamato MicroFueler per poter alimentare i propri automezzi a… birra.

Questo dispositivo, molto conosciuto nella blogosfera, permette di ricavare etanolo (carburante) dalla fermentazione di zuccheri e nel nostro caso specifico: da acqua, lieviti e zucchero.

Il MicroFueler è prodotto dalla compagnia americana E-Fuel Corporation e, anche se caro all’acquisto, circa 10000 dollari, i costi si possono velocemente ammortizzare vista l’economicità della produzione di etanolo tramite questo sistema.

Essendo una grandissima casa “birraiola”, la Sierra Nevada ha pensato bene di produrre carburante a costo praticamente nullo, utilizzando quella quantità di birra di scarto che normalmente rimane dopo ogni ciclo di produzione/fermentazione. Si stima infatti, che ogni anno la Sierra Nevada produca circa 1.6 milioni di galloni di “fondi di barile”, birra di scarto che attualmente viene venduta ai contadini come concime.


Qualcuno già ci aveva pensato ....



fonte: appuntidigitali.it

domenica, febbraio 01, 2009

Ciao!


Ecco l'identità del nuovo contributorz! CasaCaccamo siamo noi!!!!
Ed ecco la prima delle nostre perle, altroché pino con la sua bolla al naso, qua c'è qualcuno che ha
il materiale!!!!